Socializzazione delle morosità dei clienti? Una Fake News!

What’s happened?

Sembrerebbe proprio una “Fake News” l’articolo pubblicato dal Sole 24 Ore in cui si precisava che l’Autorità per l’energia aveva deciso, con una delibera, di ripartire il debito lasciato da alcuni clienti morosi su tutti i cittadini regolari nei pagamenti. L’ammanco di 200 milioni di euro, infatti, non sarebbe dovuto ai cattivi pagatori, ma al crac di alcuni fornitori, come quello che ha destato più scalpore di Gala.*

Nello specifico…

Gala ha sicuramente subito un danno importante come conseguenza della morosità di alcuni clienti (problema che, tra l’altro, riscontrano tutte le società di vendita) ma la causa della suo provvedimento liquidatorio è imputabile principalmente ai prezzi eccessivamente bassi con cui aveva vinto la gara Consip 2014 e non sostenibili dalla stessa società.

La cifra di 200 milioni riportata dal Sole 24 Ore non riguarda quindi gli ammanchi dovuti ai cattivi pagatori, ma solamente gli oneri di sistema per il quali l’Autorità ha già previsto la socializzazione dei costi. Per quanto riguarda il buco lasciato dai contribuenti (intorno ai 200-300 milioni) si stanno comunque già prevedendo le misure opportune per il recupero anche di questi costi.

La conseguenza del fallimento di Gala è stato l’approdo di clienti Pubbliche Amministrazioni sul mercato della Salvaguardia, con notevoli aumenti di prezzo. Per ovviare a questa situazione è stata prevista una gara provvisoria per assegnare i clienti ad un fornitore di energia, in cui AGSM Energia è risultata prima classificata per il Nord Itala. A seguito però di un ricorso al TAR da parte dell’operatore che eroga il servizio di Salvaguardia il procedimento di aggiudicazione è stato sospeso e i clienti sono rimasti in tale, con le conseguenti ripercussioni non solo di natura economica.

Il problema della solvibilità dei fornitori di energia elettrica in libero mercato è perciò un problema rilevante a cui l’Autorità deve trovare una soluzione. A rimetterne, sono sempre i consumatori.

*fonte Staffetta Quotidiana, 15 febbraio 2018