What’s happened?
I condizionatori che vengono utilizzati nelle abitazioni e impianti industriali di tutto il mondo consumano ben il 17% dell’energia elettrica prodotta. Questo mercato è ancora in fase di crescita e perciò è necessario trovare nuove tecnologie sostenibili e più efficienti, che non vadano a gravare sul surriscaldamento globale.
Nello specifico…
Per bilanciare il surriscaldamento globale necessitiamo di aria fresca e quindi dei condizionatori, i quali però generano ulteriore inquinamento.
A livello globale nel 2020 il mercato dei condizionatori potrebbe valere 25 miliardi di dollari e addirittura si stima un’ulteriore crescita: considerando solo l’Europa sono previsti incrementi del 72% entro il 2030, mentre entro il 2060 in tutto il mondo sono previste installazioni di un miliardo e mezzo di nuovi impianti.
Secondo i dati del Global Opportunity Report 2018 attualmente i condizionatori presenti nelle case e negli stabilimenti industriali consumano il 17% della domanda totale di energia elettrica.
Una fetta importante riguarda i data center (sale macchine che ospitano server e gruppi di continuità) che richiedono una gran quantità di energia per mantenere basse temperature ed evitare quindi il surriscaldamento delle apparecchiature.
L’utilizzo di condizionatori ha un forte impatto sull’ambiente: solo in America producono 117 tonnellate di CO2 ogni anno e nelle zone urbane più popolate causano un rialzo della temperatura di 1 grado.
La soluzione può essere trovata nell’uso di sistemi più sostenibili e, al tempo stesso, più efficienti, come l’energia solare termodinamica, che consente un risparmio nei consumi fino al 90% rispetto gli impianti di condizionamento tradizionali.
Per quanto riguarda gli impianti già esistenti, basterebbe solamente una gestione più efficiente per avere un risparmio di 90 giga-tonnellate di CO2 e una riduzione di 1 grado del riscaldamento globale.
Fonte: wired.it